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L’angolo vegano

L’angolo delle patate

Gli angustiati

Nessuno riesce a tollerare che il Movimento 5 Stelle stia all’ opposizione

Ogni volta che accendo ladon abbondio tivvù  mi sento male. Il parlamento solo oggi si è insediato e sono già tre giorni che tutti attaccano gli eletti del Movimento 5 Stelle come se fossero i veri responsabili dello sfascio italiano. Non sono ancora riusciti a dire “beeh” che già non li lasciano più parlare. Uno spettacolo indegno.

Ma dov’è la democrazia? Dove sono i diritti dei cittadini e degli elettori  se addirittura si sente dire (e l’ ho sentito dire, ahimè,  ripetutamente) che la Costituzione non prevede vincolo di mandato, sottintendendo con queste parole che i neo eletti sono liberi, anzi obbligati a fare esattamente il contrario di quello che hanno promesso agli elettori in campagna elettorale.

Personalmente sono convinta che sarebbe meglio se la nostra Costituzione prevedesse il vincolo di mandato e anzi preferirei che si riuscisse a trovare un sistema per votare un programma vincolante prima che le persone, però bisogna tener ben presente che i nostri padri costituenti, nell’ inserire questa clausola, non avevano certo in mente di aprire le porte a un sistema tartufesco e truffaldino, ma di lasciare in ogni caso la libertà di coscienza agli eletti sulle singole questioni che si sarebbero potute presentare.

Tutto questo mi ricorda una mia vicenda personale che racconto tanto per dare la dimensione di come le leggi migliori possano essere travisate.

Un collega  mi aveva firmato una procura notarile per essere da me rappresentato come parte in un procedimento di lavoro perché era terrorizzato dalle pressioni che esercitavano su di lui i legali della banca per la quale lavorava e aveva timore, trovandosi solo in quel frangente, di essere ingannato o in qualche modo costretto a dire o a fare qualcosa per lui pregiudizievole. Quando mi trovai in udienza al suo posto, si riversarono improvvisamente  su di me tutte le istanze, tutte le suppliche, tutte le minacce  che il poverino avrebbe dovuto subire se fosse stato presente. Siccome ero già abituata a questi vomitevoli espedienti, respinsi con la massima calma ogni gentile “richiesta” di transazione e pretesi dal giudice – che manco a dirlo aveva assistito impassibile al mio linciaggio – che tenesse finalmente l’ udienza nei termini di legge.

Con mia grande sorpresa fui apostrofata dall’ avvocato avversario che si mise a gridare: “questo suo comportamento costituisce  reato di infedele patrocinio!!!”

Ora l’ infedele patrocinio è il reato commesso dall’ avvocato o dal delegato che difende malamente il suo assistito, e che quindi favorisce la parte avversaria, magari per denaro. Io ero lì a battermi con le unghie e con i denti per evitare al collega una transazione per lui sfavorevolissima e la parte avversaria – che di certo dal mio comportamento non era avvantaggiata –  mi accusava di infedele patrocinio, esattamente come se l’ interesse del collega coincidesse con il suo.

Si chiama rivoltare le frittate.

Ed è quello che sta accadendo in questo periodo post elettorale: il Movimento 5 stelle è il primo partito della  nazione, ma il premio di maggioranza viene dato, sia pure indirettamente, al PD che ha meno voti. Qualcuno durante una delle trasmissioni di Santoro ha suggerito che meglio sarebbe se la coalizione capeggiata da Bersani rinunciasse al premio di maggioranza permettendone l’ attribuzione, secondo un principio più democratico, al partito che ha vinto le elezioni. Tanto più che la Corte Costituzionale pare si sia già pronunciata sulla contrarietà del così detto porcellum ai principi democratici generali del nostro ordinamento. Se si mettesse in pratica una simile operazione il Movimento 5 stelle avrebbe la maggioranza e potrebbe governare da solo. Inutile dire che una simile ipotesi suona a certe orecchie come una bestemmia. Però il PD non ha la maggioranza per governare. E allora? Anche qui: istanze, suppliche, astuzie, minacce, accuse immotivate, pur di costringere i “grillini” a non mantenere la parola data, pur di obbligarli a fare qualcosa contro l’ interesse del loro movimento e dei loro elettori.

Ad ogni costo il PD pretende che il Movimento 5 stelle partecipi al suo governo, ne voti la fiducia, ne sia, in poche parole coinvolto. E si arrabbiano apertamente quando ricevono l’ ovvio rifiuto di chi non può né vuole fare altro. E’ un atteggiamento sconcertante. Per di più, da circa 48 ore,  ogni volta che si accende la televisione c’è qualcuno che invita Grillo, o chi per esso, ad avere senso di responsabilità, a pensare all’ Italia, a ricordarsi dei disoccupati, c’è chi lo accusa di volersi tener fuori, ci sono anziani, intervistati per strada, che piangono incolpandolo di ogni nefandezza.

Insomma si capisce benissimo che il PD è in un grave imbarazzo: ha condotto la campagna elettorale cercando di far dimenticare a tutti di aver sostenuto il governo Monti insieme a Berlusconi e di essersi reso complice di soprusi gravissimi ai danni del popolo italiano.

E’ riuscito  a tenersi a galla con la scusa (penosa) di esservi stato costretto per il bene dell’ Italia, lasciando credere che mai più ci sarebbe stato un Monti bis, ma intanto le dichiarazioni di intenti erano tutte univoche a sostegno della politica già intrapresa. Con una miopia degna di una talpa non si è accorto che il Movimento 5 stelle cresceva e non ha capito che la coalizione di Monti avrebbe preso pochissimi voti.

E  adesso si ritrova a questo bivio: o governare con il sostegno del Movimento 5 stelle, coinvolgendolo in qualche modo nei soliti giochetti di potere  per riuscire a trascinarlo nella logica del “tutti colpevoli, tutti innocenti” così da annientarne la crescita futura, oppure ripiegare su un  Monti bis insieme a Berlusconi, ben sapendo che questa sarà la sua rovina.

Però ha fatto i conti senza l’ oste perché lo stesso Grillo ha scritto di recente sul suo blog di preferire la morte naturale al suicidio assistito. Ciò non di meno il PD non molla, anzi insiste di più.

Già perché come dice acutamente Manzoni: “  è una tendenza generale degli uomini, quando sono agitati ed angustiati, e vedono ciò che un altro potrebbe fare per levarli d’ impiccio, di chiederglielo con istanza e ripetutamente e con ogni sorte di pretesti; e i furbi, quando sono angustiati e agitati, cadono anche loro sotto questa legge comune. Quindi è che, in simili circostanze, fanno per lo più una così meschina figura. Que’ ritrovati maestri, quelle belle malizie con le quali sono avvezzi a vincere, che son  diventate per loro quasi una seconda natura e, che, messe in opera a tempo e condotte con la pacatezza d’animo, con la serenità di mente necessarie, fanno il colpo così bene e così nascostamente, e conosciute anche, dopo la riuscita, riscuotono l’applauso universale; i poverini, quando sono alle strette, le adoperano in fretta, all’impazzata, senza garbo né grazia.

 Di maniera che uno che li veda ingegnarsi e arrabattarsi a quel modo, fanno pietà e movon le risa, e l’uomo che pretendono allora di mettere in mezzo, quantunque meno accorto di loro, scopre benissimo tutto il loro gioco, e da quegli artifizi ricava lume per sé, contro di loro. Perciò non si può mai abbastanza raccomandare a’ furbi di professione di conservar sempre il loro sangue freddo, o d’esser sempre i più forti, che è la più sicura. (Promessi Sposi – Capitolo XV).