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L’angolo vegano

L’angolo delle patate

come evitare il trapianto di fegato

La verità sui trapianti di fegato ovvero l’ utilizzazione dell’ acido alfa lipoico per evitare i trapianti al fegato

Il 30 settembre 1946, i giudici del tribunale del Processo di Norimberga condannarono le SS, dichiarandole un’ organizzazione criminale.

I giudici sottolinearono questa sentenza dichiarando che: le SS vennero usate per scopi che erano criminali, che comprendevano: la persecuzione e lo sterminio degli ebrei, brutalita ed esecuzioni nei campi di concentramento, eccessi nell’amministrazione dei territori occupati, l’amministrazione del programma di lavoro schiavistico e il maltrattamento e assassinio di prigionieri di guerra (IMT, 1946, Vol. XXII, p. 516, in: Hoehne, 1969, p. 3). La sentenza continuava dichiarando che il sospetto di crimini di guerra avrebbe coinvolto tutte le persone che erano state ufficialmente accettate come membri delle SS… che divennero o rimasero membri dell’organizzazione sapendo che veniva usata per commettere atti dichiarati criminali dall’articolo 6 dello statuto di Londra sui crimini di guerra (International Military Tribunal, 1947-1949, Vol. XXII, p. 517 in: Hoehne, 1969, p. 3).

Gli esperimenti nazisti su esseri umani nei lager riguardavano esperimenti sulle grandi altezze, sul congelamento, sulla potabilita dell’acqua marina, ustioni e avvelenamenti sperimentali con il fosgene e l’iprite, ricerche sul tifo petecchiale, esperimenti sugli omosessuali, tecniche e pratica della castrazione nell’uomo e nella donna, esperimenti sulla dissenteria, febbre gialla, tubercolosi sui bambini, condotti dal medico Kurt Heissmeyer, epatite virale, esperimenti sui gemelli e sui nani, infezioni sperimentali nell’uomo per lo studio dei sulfamidici, fratture e trapianti sperimentali di ossa, trapianti sperimentali di organi, raccolta di scheletri e di crani, esperimenti con i veleni, esperimenti di vivisezione, esperimenti sui gruppi sanguigni, esperimenti psichiatrici, esperimenti ginecologici, esperimenti sulla denutrizione.

Comunque il processo di Norimberga fu quasi una farsa: i gerarchi nazisti catturati e condannati furono relativamente pochi. I veri responsabili dello sterminio, in maggioranza, riuscirono a sfuggire alla cattura grazie all’ organizzazione O.D.E.S.S.A. (acronimo tedesco di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehoerigen, Organizzazione degli ex-membri delle SS).

La nascita di O.D.E.S.S.A. va riportata ad un momento anteriore alla fine della guerra: il 10 agosto 1944, alla “Maison Rouge“, a Strasburgo.

Settantasette nazisti che non si facevano alcuna illusione su quello che sarebbe stato l’esito finale della guerra, si riunirono per organizzare la loro salvezza. Giunsero alla casa i portavoce dei piu alti gerarchi, quali Martin Bormann, Albert Speer, Wilhelm Canaris, e i piu grandi industriali e banchieri tedeschi. I primi miravano solo a scamparla, i secondi a conservare gli immensi guadagni accumulati con le forniture belliche allo stato tedesco. Nel migliore dei casi infatti gli uomini delle SS sarebbero stati condannati a morte dai vincitori e gli imprenditori espropriati di tutti i loro averi.

I due gruppi trovarono un accordo reciprocamente vantaggioso: gli imprenditori avrebbero finanziato la fuga dei gerarchi, i quali avrebbero custodito e gestito tutti i capitali trasferiti all’estero. I gerarchi avrebbero cioe permesso la fuoriuscita di capitali tedeschi in paesi amici e in cambio gli industriali avrebbero “ringraziato” nominandoli dirigenti tecnici delle ditte trapiantate all’estero.

A seguito dell’incontro di Strasburgo cospicue somme di denaro vennero subito trasferite in banche di Paesi neutrali: Svizzera, Spagna, Turchia e soprattutto Argentina e Paraguay. Con i capitali tedeschi vennero create di li a poco numerose societa commerciali: secondo un rapporto del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che risale al 1946 furono in complesso 750 le imprese finanziate dagli industriali nazisti; 112 in Spagna, 58 in Portogallo, 35 in Turchia, 214 in Svizzera, 98 in Argentina e 233 in varie altre nazioni, fra cui l’ Italia.

Ad aiutare i gerarchi in fuga, secondo Wiesenthal, sarebbero stati alcuni prelati della Chiesa cattolica e in particolare i francescani che nascondevano i fuggiaschi da un monastero all’altro. Wiesenthal ritiene che tale aiuto sia stato dato fraintendendo il concetto di carita cristiana. Ricercati come Heinrich Mueller, Capo della Gestapo e molti altri criminali di guerra probabilmente utilizzarono O.D.E.SS.A. per scomparire e finirono col non essere mai piu ritrovati; altri nazisti come Adolf Eichmann, Erich Priebke, Klaus Barbie, Aribert Heim, trovarono rifugio in America Latina, essenzialmente in Paesi senza estradizione, e poterono essere smascherati e assicurati alla giustizia solo dopo molti anni.

Josef Mengele, il crudelissimo medico che ad Aushwitz uccideva i bambini con i suoi esperimenti, e che si era particolarmente occupato di trapianti di organi, scoprendo dopo aver sacrificato molte vittime, che essi potevano avvenire solo fra persone vive, pare, invece, essere stato assunto dalla CIA affinche rendesse noti agli americani i risultati delle sue ricerche effettuate nei campi di sterminio e affinche potesse proseguire i suoi studi sul cervello umano, sui gemelli e sui trapianti.

Insomma sembra che la struttura organizzativa nazista sia sopravvissuta alla sconfitta ed abbia continuato ad essere occultamente e atrocemente operativa in Europa e negli Stati Uniti, occupando spesso livelli di vertice e infiltrandosi capillarmente nelle istituzioni.

Ho fatto questa premessa che alcuni potranno considerare fantasiosa perche, secondo me, tutto quanto precede, se dimostrato, potrebbe spiegare molte cose strane anche in relazione al ribaltamento totale dell’ etica, avvenuto in questi anni, sul problema degli espianti.

E’ stato necessario cambiare filosofia e linguaggio per mascherare il fatto incontrovertibile che gli espianti avvengono da persone vive.

Per di piu da qualche tempo sta cominciando a venire a galla il problema dei costi che la collettivita deve affrontare per l’ acquisto di farmaci anti rigetto.

Per esempio, se il dato e veritiero, sembra, a quanto si legge su alcuni siti internet, che il costo che deve affrontare la sanita pubblica per rifornire di farmaci ogni paziente trapiantato al fegato sia pari a circa centomila euro.

Per contro questa stessa somma viene, correlativamente, acquisita dalle case farmaceutiche produttrici dei farmaci anti rigetto, si puo quindi concludere che ogni trapianto al fegato rappresenti un disastro per la sanita pubblica italiana e un notevole introito per gli industriali del farmaco interessati.

Anche questa osservazione potrebbe spiegare il motivo del moltiplicarsi dei tanti trapianti di fegato molti dei quali, invece, potrebbero essere evitati se soltanto si somministrassero ai pazienti interessati alcune flebo di acido alfa lipoico del valore, aihme, di poche decine di euro.

Sono gia sicura che questo mio post verra attaccato da centinaia di medici inferociti, i quali, in perfetta buonafede si riterranno offesi e scavalcati nella loro professione da queste mie osservazioni. Il fatto e che ormai la classe medica in generale (non tutti i medici, per fortuna) utilizza quale canale informativo privilegiato, oltre alle indicazioni del Ministero della Sanita, le informazioni provenienti dalle stesse case farmaceutiche produttrici dei farmaci. Cosi se un farmaco piu che valido viene considerato poco redditizio, gli informatori farmaceutici lo sbattono nel dimenticatoio e piano piano i medici di base o anche gli specialisti, presi come sono dalla loro attivita frenetica nella cura dei pazienti, non lo tengono piu in considerazione e preferiscono prescrivere farmaci di nuova generazione spesso meno efficaci e piu dannosi.

Insomma ci si dimentica forse con troppa facilita del vecchio adagio: “mai chiedere all’ oste se il vino e buono”.

Acido alfa lipoico e trapianti di fegato

Lo strano caso dell’ acido alfa lipoico

Una storia emblematica

Notizie tratte da:

Burt Berkson “l’ acido alfa lipoicoTecniche Nuove – Milano 2000

traduzione di Loretta Colosio

ISB 88 481 10789

acido alfa lipoico

Quando ero all’ universita intorno alla meta degli anni 60 ero convinto che quella del medico fosse una professione pura. Ero orgoglioso di aver scelto questa professione. Oggi a distanza di 30 anni mi rendo conto che la maggior parte dei medici soprattutto quelli che occupano posizioni di potere dalle quali possono esercitare la loro autorita, non sono minimamente intenzionati a prendere in esame terapie diverse da quelle proposte dalle case farmaceutiche. Anzi, per quanto macabro possa sembrare, molti medici preferirebbero veder morire i loro pazienti piuttosto che salvarne la vita con una terapia alternativa“. (dott. Julian Whitaker nella Prefazione a l’ acido alfa lipoico“di Burt Berkson).

 

In una domenica dell’ Ottobre 1977 il giovane neo laureato, dottor Burt Berkson che lavorava in una grande clinica di Cleveland, Ohio, si dovette occupare di una coppia di anziani che gli erano stati portati in gravi condizioni a seguito dell’ ingestione di funghi velenosi.

Il primario gli disse tre cose: che quelli erano pazienti solo suoi, che non c’ era nulla da fare tranne tenerli sotto osservazione e che l’ uomo sarebbe certamente morto in poche ore.

Ma il dottor Berkson, giovane e ottimista, non poteva accettare l’ idea di starsene li a guardare i suoi pazienti soffrire e morire, cosi si mise a cercare, nei meandri del suo cervello, una soluzione alternativa.

Ricordo di aver letto un articolo su un farmaco europeo utilizzato con successo per curare i casi di grave intossicazione epatica. Si trattava dell’ acido alfa – lipoico una sostanza naturale che il nostro organismo produce in quantita maggiore o minore nel corso della nostra vita. Poiche la principale causa di morte nei pazienti che hanno mangiato i funghi avvelenati e l’ insufficienza epatica il dott. Berkson intui che questa poteva essere una via d’ uscita.

Somministro l’ acido alfa – lipoico ad entrambi i pazienti, per via endovenosa, e nel giro di poche ore, l’ uomo che era stato prossimo a morire disse di sentirsi molto meglio. Dopo tre giorni la donna era quasi tornata alla normalita, dopo una settimana entrambi furono dimessi. I livelli degli enzimi epatici erano tornati normali e il loro fegato si era in gran parte rigenerato.

Non ostante che il primario, in precedenza, avesse detto molto chiaramente che questi pazienti sarebbero morti, quando furono dimessi sostenne che essi si sarebbero ripresi comunque, anche senza l’ acido alfa – lipoico.

Assicuro, anzi, che, per quanto rare, queste guarigioni a volte capitavano.

Nel fine settimana successivo fu ricoverata un’ altra coppia con la stessa diagnosi.

Ancora una volta il primario affermo che entrambi non avevano alcuna possibilita di sopravvivere in quelle condizioni. Anche loro furono affidati alle cure del dott. Berkson, ma gli fu proibito di usare l’ acido alfa – lipoico perche i farmacisti del suo ospedale non ne avevano mai sentito parlare e il prodotto non era presente nell’ elenco dei farmaci in dotazione all’ ospedale.

Ancora una volta il dott. Berkson non se la senti di starsene inerte di fronte a quelle morti annunciate e insistette presso il primario per poter essere autorizzato all’ uso di questo farmaco. Gli fu detto di aspettare fino a che il comitato farmaceutico dell’ ospedale non si fosse riunito per approvarne l’ impiego, ma la riunione del comitato farmaceutico non avrebbe potuto aver luogo che di li a qualche giorno o a qualche settimana intanto l’ organismo dei pazienti degenerava rapidamente.

Gli fu detto di eseguire gli ordini e di lasciar morire queste due persone oppure di prepararsi ad aspre critiche.

Ma anche questa volta il dott. Berkson disobbedi e somministro ad entrambi i pazienti una flebo contenente acido alfa – lipoico.

Subito si videro i primi risultati. Dopo alcuni giorni le funzioni epatiche tornarono alla normalita, e dopo dieci giorni i pazienti furono dimessi in perfetta salute.

Ma il dott. Berkson dovette subire la rabbia e le vendette della medicina ufficiale. Fu sul punto di essere licenziato, ma l’ interessamento mostrato dal National Institute of Health per le straordinarie guarigioni ottenute riusci ad impedire questa ingiustizia.

Al dott. Berkson rimase comunque appiccicata per sempre l’ etichetta di un medico disobbediente e incapace di lavorare in squadra.

L’ acido alfa lipoico: una delle piu importanti scoperte della biochimica

Ignorata da medici e scienziati per lungo tempo oggi questa sostanza, sta salendo alla ribalta per le sue straordinarie proprieta, anche perche priva di effetti collaterali se somministrata nelle giuste dosi.

Grazie ai suoi benefici effetti sulla funzione cellulare e utile per curare non solo le malattie del fegato, ma anche il diabete di tipo 2, l’ immuno depressione, l’ AIDS, la psoriasi, gli eczemi, le ustioni, i tumori della pelle, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, il morbo di Lou Gehrig ed altre malattie neurologiche e degenerative, l’ artrite reumatoide, il lupus sistemico, la dermatosclerosi, alcune malattie autoimmuni, molte malattie oftalmiche, le cardiopatie, i disturbi della circolazione gli ictus e l’ aterosclerosi inoltre elimina molti effetti collaterali provocati da altre terapie e se associato ai giusti antinfiammatori ne potenzia l’ effetto attenuando la percezione del dolore in coloro che sono affetti da gravi forme di artrosi.

Ma quel che bisogna sottolineare e che l’ utilizzo dell’ acido alfa lipoico ha dato sorprendenti risultati nello stimolare la rigenerazione del tessuto epatico in pazienti destinati al trapianto di fegato.

L’ acido alfa lipoico, nella sua forma iniettabile, che richiede la prescrizione medica, ha veramente ridato la vita a persone che altrimenti sarebbero morte.

E logico che se invecchiando il nostro organismo ne produce minori quantita e necessario integrare l’ alimentazione con questa sostanza per mantenerci in forma.

Non sono pochi gli studi scientifici che trattano questo argomento.

Un opera molto tecnica e Lipoic Acid in Health disease a cura di Fuchs et al. (New York, Dekker 1997) citata dallo stesso Berkson.

Sul sito della national library of medicine (Medline) digitando lipoic acid si scoprira l’ esistenza di molti studi che descrivono i successi ottenuti con questa sostanza dalle caratteristiche sorprendenti il cui unico torto, agli occhi dei dirigenti internazionali dell’ industria farmaceutica e quello di costare troppo poco.

per maggiori approfondimenti si consiglia di visionare il sito www.antipredazione.org