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L’angolo vegano

L’angolo delle patate

nazisti

I nazisti si divertono (gli altri un po’ meno…)

 

E’ in mostra  al museo dell’Olocausto di Washington un album fotografico contenente 116 foto di ufficiali delle SS nel campo di concentramento di Auschwitz. E’ impressionante vedere come quegli stessi nazisti responsabili degli orrori del campo fossero allegri e felici nei loro momenti di riposo.

i nazisti si divertono ad Auschwitz

Le fotografie, scattate tra il maggio e il dicembre 1944, ritraggono guardie e ufficiali mentre festeggiano il Natale o cantano accompagnati da una fisarmonica.

Ben nutriti, ben pasciuti, giovani e forti, sorridono all’ obiettivo come studentelli in vacanza.

In qualche foto vengono sorpresi mentre schiacciano addirittura un pisolino post prandiale profondamente in pace con se stessi e con il mondo.

Le immagini sono state conservate per tutti questi anni da Karl Hoecker, aiutante del comandante del campo di sterminio di Auschwitz, campo liberato dalle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945.

«Queste foto uniche mostrano in modo vivido come queste persone si divertissero mentre tenevano sotto controllo un mondo di inimmaginabile sofferenza. Offrono una prospettiva importante sulla psicologia di coloro che hanno perpetrato il genocidio», ha dichiarato in una nota il direttore del museo Sara Bloomfield.

La cosa che, però, colpisce di più lo spettatore è il raffronto fra queste foto e altre istantanee scattate nello stesso campo, nelle stesse date, ma con soggetti diversi: le vittime destinate alle camere a gas. Bambini terrorizzati, mamme disperate, persone ridotte ad uno stadio subumano la cui bruttezza generata dalla sofferenza contrasta con la bellezza e la felicità degli aguzzini.

auschwitz bambini

Così diventa facile dire che i brutti, i deboli, gli infelici, gli inutili sono soltanto una zavorra della quale ci si deve al più presto liberare. Ma quegli stessi individui sottomessi, denutriti, mal conciati non sarebbero stati tali se si fosse permesso loro di restare nelle proprie case, di vivere le proprie piccole vite inoffensive.

L’ accostamento di queste immagini mi pare che contenga qualche insegnamento anche per il mondo di oggi.

Nella società moderna c’è tanto disprezzo per chi è povero ed emarginato e tanta stima per chi riesce a raggiungere denaro e potere non importa come. Correlativamente vi è il più grande disinteresse per le virtù morali. Una filosofia sottilmente materialista e abilmente nichilista ci ha infettati passo passo fino a farci sostituire i valori etici con i “valori” economici, tanto che l’ Economia è silenziosamente transitata da branca della filosofia morale a scienza esatta. Ecco che ormai è diventato impossibile scegliere fra due opzioni, una etica e l’ altra conveniente. Solo la scelta del conveniente è diventata possibile. Ma quando si parla di conveniente ci si dimentica sempre di precisare per CHI.

 

Nei giorni scorsi l’ annuncio trionfale: niente più pensione di reversibilità per le vedove

il pianista

Non so se ve ne siate resi conto, ma  mi pare che agli italiani stia avvenendo oggi ciò che è accaduto in Polonia agli ebrei dopo l’ invasione nazista. Ogni giorno  viene tolto un diritto, ogni giorno  viene tolto un mezzo di sussistenza o  viene aggiunta una tassa o vengono aumentate tasse già esistenti e già in precedenza insopportabili. Ogni giorno la vita diventa più difficile e non soltanto per i poveri. Anche le classi medie si stanno rapidamente proletarizzando. Non so come, ma questa classe dirigente è  persino riuscita a cancellare il lavoro. In Italia, forse, non c’è mai stata occupazione piena, ma più o meno la quasi totalità dei cittadini riusciva a lavorare. Qualcuno con più fortuna, altri con più sfruttamento, ma il lavoro c’era. Oggi, invece,  tutte le lavorazioni manifatturiere sono state spostate in paesi in cui abusare del lavoro degli schiavi è la cosa più facile del mondo. Intanto in Italia la disoccupazione nell’ industria arriva a livelli parossistici, i servizi  vengono aboliti o vengono affidati a stagisti, precari, giovani disperati possibilmente a stipendio zero o molto vicino allo zero. Anche il diritto allo studio è stato praticamente cancellato e non soltanto perché gli italiani, pur essendo titolari degli stipendi più bassi d’Europa sono costretti a pagare le tasse universitarie più salate d’ Europa, ma anche perché l’ introduzione dei test di ingresso, come prevedibile, ha escluso dall’ accesso all’ università tutti coloro che non potevano usufruire di spondature  politiche o economiche.  Adesso l’ ultima novità è quella di togliere la pensione di reversibilità  alle vedove. Non è un ritorno all’ Europa del 1800, è un ritorno alla Polonia del 1939…

(Foto tratta da “il Pianista” di Roman Polanski, film di cui si consiglia sentitamente la visione)