Carciofi romani ripieni al forno

 

RICETTA VEGANA TRADIZIONALE LAZIALE

 

Ingredienti per 4 persone:

 

8 carciofi romani (così dette mammole)

20 cucchiai di pangrattato

1 mazzetto di prezzemolo

3 spicchi d’ aglio fresco primaverile oppure uno spicchio di aglio invecchiato

Mezzo bicchiere d’ acqua

Un misurino di dado granulare vegetale

Mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva

Mezzo bicchiere di vino bianco secco

 

Mondare i carciofi privandoli delle foglie esterne più coriacee e tagliandone via la sommità.

Mettere sul fuoco una pentola piena d’ acqua salata e appena bolle tuffarvi i carciofi lasciandoli cuocere per 6/7  minuti.

Mentre i carciofi si sfreddano preparare il ripieno ponendo il pan grattato in una ciotola.

Tritare il prezzemolo con l’ aglio e aggiungerlo al pan grattato. Diluire il dado granulare nel mezzo bicchiere di acqua e aggiungerlo al composto. Aggiungervi  ancora l’ olio e il vino bianco secco e mescolare il tutto. Il composto deve risultare pastoso e modellabile.

Intanto predisporre una teglia da forno ungendone il fondo con un po’ di olio extravergine d’ oliva.

Tagliare via eventuali residui di gambo dai carciofi in modo da poterli adagiare nella teglia ben diritti e con le foglie verso l’ alto.  Aprire il centro dei carciofi con le mani togliendo eventuali foglioline spinose rimaste e riempire i carciofi con il composto. Adagiare i carciofi nella teglia e condirli ancora con un filo di olio sulla sommità.

Infornare a 170 gradi per circa 20 minuti. A fine cottura  la sommità dei carciofi deve risultare dorata.

Una cosa molto importante è usare il pan grattato fatto da voi o acquistato in panetteria e non usare mai un prodotto industriale preconfezionato infatti, al di là di eventuali problemi per la salute, il pan grattato industriale ha un cattivo sapore perché di solito viene preparato mescolando anche prodotti da forno dolci, come croissant o merendine rimasti invenduti.

La stagione dei carciofi è la primavera ne ho quindi approfittato, per usare in questa ricetta l’ aglio fresco nuovo che ha il vantaggio di essere profumato ma non troppo forte. Però questo tipo di aglio ha spicchi molto piccoli e quindi ne ho usati tre. Se non si ha a disposizione l’ aglio primaverile, non deve essere usato che uno spicchio non troppo grande.

La ricetta originale prevede che siano usati i carciofi romani (le così dette “mammole”, cioè quei carciofi di forma rotonda, senza spine e di sapore un po’ più amarognolo) e in effetti la forma di questi carciofi li rende molto adatti alla riempitura, nulla vieta però che vengano usati i normali carciofi spinosi, più affusolati.

Ho calcolato una dose per persona di due carciofi supponendo che in un pranzo vegano questi carciofi vengano consumati come secondo piatto (ottimi con un contorno di patatine al forno), ma se li si vuole abbinare, per esempio,  ad un piatto di pesce allora è sufficiente un solo carciofo a testa. In un ricevimento a buffet possono anche essere serviti con successo come antipasto caldo.