Archivi del mese: Marzo 2013

Branzino al limone

un piatto prelibato di facilissima esecuzione

 

Ingredienti per ogni persona:

 

1 branzino di circa 300 gr. freschissimo

1 cucchiaino di dado granulare vegetale

1 limone non trattato

Per il cartoccio: un foglio di carta d’ argento  30 cm x 40 cm.

 

Preparazione

 

Eviscerare il branzino e tagliarlo in due filetti in modo da togliere tutta la lisca centrale (se vi servite in  una buona pescheria questa operazione può essere effettuata nel migliore dei modi da chi vi vende il pesce).

Disponete i due filetti di branzino al centro del foglio di carta d’ argento e spargetevi sopra il dado granulare vegetale. Intanto tagliate a metà il limone e spremetene una metà sul branzino. Sbucciate l’ altra metà del limone, tagliatela a tocchetti e deponeteli sul branzino. Chiudete il foglio di carta d’ argento come se fosse un pacco senza lasciare nessun buco o apertura, deponetelo su una teglia e infornate a 200 gradi per 20 minuti. Se avete conservato i filetti del branzino in congelatore e non li avete fatti preventivamente scongelare, allungate la cottura di 10 minuti. A cottura ultimata, servite il cartoccio ancora chiuso direttamente nel piatto dei commensali.

Questa è una preparazione dietetica e di sicuro effetto (sempre che il branzino sia di una freschezza assoluta) e funziona bene anche come antipasto caldo, ma in questo caso è meglio predisporre un solo filetto di branzino per persona.

Patate fritte e al forno

Cstilleben natura norta di patateon l’ invasione di molti prodotti surgelati a base di patate, le vecchie  ricette si stanno perdendo.

 Le ricette che propongo qui di seguito sono una gradevole mescolanza di nuovo e di antico e hanno riscosso un certo successo presso i miei commensali.

 

Patate al forno alla soja: 

 

per 4 persone:

 

2 Kg. di patate possibilmente provenienti da zone fredde (io, in Italia, uso ogni volta che posso le piatline della Val Grana, ma qualunque altra patata piemontese di montagna e del contadino può andare bene. Sconsiglio vivamente le patate prelavate del supermercato perché di solito sono piene d’ acqua e non riescono ad arrostire);

3 cucchiai di salsa di soja (scegliete una salsa di soja prodotta in Italia perché quelle prodotte in Giappone, dopo Fukushima, sono molto pericolose);

mezzo bicchiere di vino bianco secco (io uso il vermentino della Liguria che va benissimo, a patto che sia di origine veramente controllata);

un mazzetto di rosmarino;

un bicchiere di olio extravergine di oliva.

 

Pelare le patate, lavarle, asciugarle accuratamente con un panno carta, tagliarle in metà in verticale, poi in metà in orizzontale ed eventualmente rimpicciolire ancora i pezzi che non dovranno essere cubetti più piccoli di 2 cm. x 2 cm. x 2 cm.  circa.

Asciugare ancora le patate con un panno carta, porle in una terrina e aggiungere l’ olio, la salsa di soja,  il vino bianco e il rosmarino.  Rimescolare vigorosamente il composto con un cucchiaio fino a che le patate non siano tutte cosparse della miscela.

Sistemare le patate su una larga teglia quadrata facendo attenzione di sistemarle bene su uno strato solo e cospargendole ancora con il liquido rimasto. Infornare a 170° per almeno 45 minuti. Controllare la cottura ed eventualmente proseguila per altri 5 o 6 minuti. Le patate si devono presentare dorate, croccanti, non bollite.

Non abbiate alcun timore di infornarle con il vino bianco perché dopo i primi 20 minuti tutti i liquidi si assorbono e la patata comincia a rosolare, approfittando dell’ olio che, grazie al precedente rimescolamento, si sarà interamente distribuito sulla superficie. Non salate ulteriormente le patate prima di servire perché la salsa di soja in generale è già salata abbastanza da sé.

 

Patate fritte alla curcuma:

Per 4 persone:

 

2 kg. di patate possibilmente provenienti da zone fredde;

2 bicchieri di salsa di soja non prodotta in Giappone;

3 cucchiai di farina bianca;

4 cucchiaini di curcuma;

Olio di arachidi per friggere oppure olio di soja, quanto basta per riempire la vostra padella con uno strato alto almeno 4 cm.

 

Pelare le patate, lavarle, asciugarle accuratamente con un panno carta, tagliarle in metà in verticale, poi appoggiare la base piatta sul tagliere e tagliarle in verticale a fettine tutte dello stesso spessore (con taglio a spicchio o a fiammifero). Asciugare ancora le patate con un panno carta poi depositarle in una terrina cospargendole di salsa di soja. Mescolare vigorosamente con un cucchiaio fino a che la salsa di soja non si sarà depositata su tutta la superficie di tutte le patate. Coprire la terrina con un coperchio e lasciar riposare 15 o 20 minuti.

A questo punto le patate avranno rilasciato una buona dose di acqua. Asciugare le patate con un panno carta senza lavarle. In un piatto mescolare la farina alla curcuma e poi infarinare leggermente le patate con questo composto. Intanto far scaldare l’ olio e metterci dentro uno spicchio d’ aglio che servirà come spia per farvi capire quando è il momento di buttarci dentro le patate.

Non appena l’ aglio comincerà a sfrigolare e a venire in superficie, gettate le patate nell’ olio facendo bene attenzione a friggerne poche alla volta e a tenerle ben distanziate (non si devono attaccare fra di loro). Lasciarle friggere 7 o 8 minuti  senza coperchio e  a fuoco basso: l’ olio non deve assolutamente fumare perchè, fra l’ altro,  diventa tossico. La frittura non deve essere troppo veloce perchè altrimenti le patate si scuriscono e non indorano.  Non appena le vostre patatine avranno assunto una perfetta doratura, toglietele dall’ olio, con una schiumarola, e ponetele a scolare su una carta assorbente. Servite ben calde senza ulteriormente salare.

Se non avete a disposizione la salsa di soja potete ugualmente tenere le patate a bagno in una soluzione di acqua e sale per 15 minuti (non di più sennò diventano troppo salate) per il resto potete procedere come sopra. Tenete presente però che usando la salsa di soja le patate saranno comunque più gustose e più croccanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Peperoni cunzati alla siciliana

peperoni

 

Dosi per 4 persone:

4 peperoni belli carnosi di colore misto

Un sacchetto da 300 gr. Di melanzane alla griglia surgelate

300 gr. di mollica di pane casareccio a fette

Una manciata di capperi sotto sale

10 pomodori secchi già ammollati

Una piccola cipolla rossa di tropea tritata

Uno spicchio  d’aglio

Un mazzetto di prezzemolo

5  cucchiai di pane grattuggiato

Olio extravergine di oliva

sale

 

Tagliare via la parte superiore dei peperoni, svuotare i peperoni, cospargere l’ interno con un pochino di sale e metterli da parte per almeno un’ ora.

Tritare il prezzemolo con l’aglio e aggiungerlo al pan grattato.

Tagliare a cubetti la mollica di pane e metterla  a tostare nel forno.

Poi mescolare la mollica di pane con le melanzane e con i pomodorini secchi, tritare finemente i capperi e aggiungerli, tritare finemente la cipolla di tropea e aggiungerla al composto. Salare quanto basta e condire con olio extra vergine di oliva.

Svuotare i peperoni dell’ acqua che nel frattempo si sarà formata, lavarli e asciugarli, riempire i peperoni con il composto di melanzane e spolverare la superficie di pan grattato misto ad aglio e prezzemolo tritati e un filo di olio extravergine d’ oliva.

Infornare in forno ad aria per 25 minuti a 170 gradi, ponendo accanto ai peperoni i loro coperchietti con il picciolo.  Verificare che il pan grattato si sia gratinato a dovere e togliere dal forno.

Servire ricoprendo i peperoni a metà con i loro coperchietti e decorando il piatto con foglioline di prezzemolo.

 

N. B. i pomodori secchi si fanno ammollare con una leggera bollitura in mezzo litro d’acqua e tre cucchiai di aceto.