gamberi

TRENETTE CON GAMBERI E CARCIOFI

Natale si avvicina ed è il momento di organizzare il menu. Questa gustosissima ricetta regionale, tipica della Liguria,  si adatta benissimo a un antipasto di salmone affumicato o salmone fresco a carpaccio e a un secondo a base di pesce (per esempio può essere abbinato al branzino al limone che è facile,  molto rapido da cucinare e assolutamente leggero). La mia ricetta del branzino al limone è su questo blog dove trovate anche la ricetta o, meglio, la metodologia per preparare da soli il salmone affumicato.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

10 carciofi molto ben chiusi e dal cuore tenerissimo

Una ciotola di vetro piena d’ acqua nella quale sia stato aggiunto il succo di mezzo limone.

500 gr. di gamberi argentini già sgusciati e decongelati, oppure 500 gr. di gamberi freschi già sgusciati e crudi

500 gr. di trenette fatte in casa oppure 500 gr. di spaghetti rigorosamente di grano duro, oppure 500 gr. di trofie acquistate già pronte in un pastificio;

Un cucchiaio raso di passata di pomodoro oppure mezzo pomodoro “cuore di bue” fresco e precedentemente sbucciato;

Due cucchiai di prezzemolo tritato insieme ad un piccolo spicchio d’ aglio;

Mezza cipolla rossa di Tropea oppure una cipolla rossa di Tropea molto piccola;

Olio extravergine d’ oliva q. b. ;

mezzo bicchiere di vino bianco secco, meglio se Vermentino DOP

Mezzo misurino di preparato granulare per brodo vegetale.

ESECUZIONE:

mondare con cura i carciofi facendo bene attenzione ad eliminare tutte le parti coriacee ed eventuali “barbe” interne. Tagliare i carciofi a spicchi e lasciarli riposare in una ciotola piena d’ acqua nella quale avremo aggiunto il succo di mezzo limone. In un tegame far soffriggere in due cucchiai di olio d’ oliva la cipolla rossa di Tropea tagliata sottilissima (meglio se tagliata a fettine con la mandolina). Appena la cipolla è appassita aggiungere un altro cucchiaio d’ olio extravergine di oliva, farlo riscaldare mezzo minuto poi, aggiungere la metà del prezzemolo tritato e far cuocere ancora mezzo minuto, cioè appena il tempo di vedere il prezzemolo rischiarare il suo colore. Scolare bene i carciofi e unirli al composto facendoli leggermente rosolare per due minuti sempre rimescolando, aggiungere subito dopo il vino bianco secco e il cucchiaio di passata di pomodoro. Coprire il tegame e lasciare cuocere a fuoco lento fino a che i carciofi non saranno diventati morbidissimi. A questo punto aggiungere i gamberi, chiudere con il coperchio e lasciar cuocere non più di tre minuti, in ogni caso appena vedrete che tutti i gamberi si sono arrotolati su se stessi spegnere il fuoco e lasciar riposare il sugo con un coperchio sopra. Se possibile lasciate riposare il sugo almeno un’ ora prima di condire la pasta. Questo servirà ad amalgamare i sapori e ad esaltarne la sapidità. Trascorso questo tempo far bollire una pentola d’ acqua con l’ aggiunta di un cucchiaio di olio d’ oliva per impedire alle trenette di incollarsi l’ una con l’ altra. Insaporire l’ acqua con un dado vegetale (anche due se l’ acqua è molta).

Quando giunge ad ebollizione tuffarci le trenette, attendere che l’ acqua riprenda a bollire e che le trenette risalgano in superficie. Dal momento in cui tutte le trenette saranno risalite in superficie calcolare due minuti e poi scolare la pasta. Lo stesso procedimento deve essere eseguito se avete scelto come pasta le trofie. Per gli spaghetti invece conviene leggere sulla confezione i minuti di cottura consigliati dal produttore, togliendone due.

Una volta scolata la pasta gettatela nel sugo che in precedenza avete preparato, accendete ancora il fuoco e fatela rigirare in padella per due minuti. Servite ben calda e assolutamente SENZA alcun formaggio.

Questa pasta si accompagna meravigliosamente con lo stesso Vermentino che avrete usato per il sugo.

Paella Valenciana

 

Ingredienti per 4 persone:

 

400 gr. di riso Basmati

1 cipolla tagliata a fettine sottili

1 peperone dolce  tagliato a pezzetti piccolissimi

200 gr. di piselli surgelati

2 bustine di zafferano

1/2  cucchiaino di curcuma

1 dado vegetale

3 cucchiaini di dado vegetale granulare

8 cucchiai di olio extravergine di oliva

200 gr. di pesce spada privato della pelle e tagliato a tocchetti

300 gr. di calamari puliti e tagliati ad anelli

400 gr. di gamberi o cicale

1/2   bicchiere di vino bianco secco

1/2  spicchio di aglio e 2 rametti di prezzemolo tritati insieme

 

Esecuzione:

 

In una pentola far bollire 1 litro e mezzo di acqua con un dado vegetale.

A parte preparare le verdure ponendo 4 cucchiai di  olio e la cipolla  in una padella molto ampia e capace. Fate soffriggere a fuoco vivo. Aggiungere il peperone e fate soffriggere il tutto a fuoco vivo lasciando che le verdure rosolino insieme per qualche minuto. Aggiungere il dado granulare vegetale e i piselli. Coprire la padella con un coperchio e abbassare il fuoco al minimo lasciando cuocere le verdure almeno per altri 10 minuti.

Ora potrete preparare il pesce. Ponete il restante olio in un’ altra padella con il trito di aglio e prezzemolo e accendete il fuoco.

Lasciate rosolare non più di un minuto e aggiungete il pesce, lasciandolo indorare. Sfumate con il vino bianco e ultimate la cottura.

Nel frattempo se l’ acqua con il dado avrà iniziato a bollire, buttate il riso e lasciatelo cuocere circa 10 minuti (non di più perché dovrà poi continuare la cottura insieme alle verdure). Scolate il riso e aggiungetelo alle verdure rosolate in padella. Rimestate vigorosamente per un minuto o due sempre lasciando sotto la padella il fuoco acceso al minimo. Spegnete il fuoco e aggiungete lo zafferano e la curcuma che avrete in precedenza mescolato in un bicchiere con un cucchiaio d’ acqua. Attenzione lo zafferano non deve cuocere, altrimenti perde tutto l’ aroma. A qusto punto unite il pesce, rimescolate il tutto e servite portando in tavola la padella (paella) che appoggerete su un poggiapentole preferibilmente di ghisa perché aiuta a mantenere il calore.

NOTA BENE: non ho ritenuto di inserire  fra gli ingredienti cozze e vongole (che pure sono presenti nella ricetta originale) perché sono venuta a sapere che ormai tutti i molluschi bivalvi, anche quelli italiani, possono essere contaminati da certe alghe (contenenti saxitossina) che li rendono pericolosissimi. Provocano infatti un’ intossicazione capace di bloccare tutti i muscoli respiratori e di far morire soffocate le vittime (ciguatera). Per di più siccome di solito queste intossicazioni coinvolgono molte persone nello stesso tempo è anche probabile che l’ ospedale sia in difficoltà a soccorrere i malcapitati trovandosi in un sol colpo tutte le attrezzature sovrautilizzate. Pertanto, aggiungete pure cozze e vongole alla vostra paella (dopo averle fatte aprire a parte) ma soltanto se siete sicurissimi che sono state coltivate in laguna e non in mare aperto. Per ulteriori informazioni su questo fenomeno visionate il sito della ASL di Cagliari.